Nell'operazione Tfr in busta, partita con ritardo lo scorso 3 aprile, non sono inclusi impiegati e dirigenti del settore agricolo. Questo perché il dpcm n. 29/2015 esclude dai soggetti destinatari i "lavoratori dipendenti del settore agricolo", ma anche i "lavoratori dipendenti per i quali la legge ovvero il contratto collettivo nazionale di lavoro, anche mediante il rinvio alla contrattazione di secondo livello, prevede la corresponsione periodica del Tfr, ovvero l’accantonamento del Tfr presso soggetti terzi". Per l'erogazione del Tfr, quindi, i datori di lavoro di impiegati e dirigenti agricoli iscritti obbligatoriamente all'ente di previdenza, dovranno versare a quest'ultimo un contributo pari al 6% della retribuzione lorda mensile.
Aree di interesse: Fiscale Lavoro
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